L’Arma per l’Arte e la Legalità
A Palazzo Barberini apre la mostra L’Arma per l’Arte e la Legalità, nata dalla collaborazione tra il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – Direzione generale Musei e Galleria nazionale di Arte antica, l’Arma dei Carabinieri e l’Università di Roma Tre.
La mostra, visitabile fino al 30 ottobre ad ingresso gratuito, si propone di comunicare al pubblico il ruolo fondamentale dell’Arma dei Carabinieri nella tutela dei beni culturali.
Il linguaggio passa attraverso due livelli: quello visuale ed emotivo e quello informativo razionale. Il percorso guida il visitatore nell’approfondimento del valore storico, artistico, archeologico e contestuale delle oltre cento opere esposte per un arco cronologico di più di tre millenni: dai bronzetti nuragici dell’età del Bronzo fino a un disegno di Modigliani. Allo stesso tempo, la mostra offre la possibilità di conoscere la storia spesso affascinante e avvincente del recupero di beni culturali, per comprendere il danno prodotto dal traffico illecito e l’importanza dell’azione di tutela.
Il progetto espositivo, curato dalla Direzione generale Musei, alterna suggestioni e provocazioni: accosta le armi del delitto (metal detector, taglierini, piedi di porco e altri strumenti dei “predatori dell’arte”) alle opere recuperate, rievoca il deposito dei trafficanti o, semplicemente, gioca visivamente con il buio e con la luce, per manifestare la transizione dal caos all’ordine del ripristino della legalità e del contesto.
Un ritorno alla luce che è lo scopo e la morale dell’azione quotidiana di tutela svolta dal Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale in seno al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, di cui questa mostra offre il saggio più ampio e completo che sia stato finora mai dato.
Tra le importanti opere in mostra: la straordinaria scultura raffigurante Mitra che uccide il toro proveniente da Tarquinia; la “Betsabea al Bagno” di Jacopo Zucchi, trafugata durante il secondo conflitto mondiale e restituita all’Italia soltanto nel 1998; l’idria etrusca attribuita al Pittore di Micali della fine del VI secolo a.C.; il cratere attico con scene dionisiache attribuito al pittore di Methyse; la scultura in marmo romana raffigurante Arianna dormiente; la celebre lettera a stampa di Cristoforo Colombo del 1493 e una piccola selezione dei 5631 reperti recuperati con l’Operazione Teseo (il più grande sequestro sinora effettuato dal Comando).
In mostra anche pitture preromane di provenienza campana, pompeiane e medievali, e quadri di varia epoca e provenienza: da Reni a Ligabue, dal Guercino a Van Gogh, di cui spicca la celebre “Arlesienne”, trafugata nel 1998 dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e quasi subito recuperata dai Carabinieri del Nucleo Tutela.
L’Arma per l’Arte e la Legalità
Galleria nazionale di Arte antica – Palazzo Barberini, Roma
Dal 14 luglio al 30 ottobre 2016, dalle ore 10.00 alle 18.00 (Lunedì chiuso)
Ingresso gratuito
galleriabarberini.beniculturali.it
Ultimo aggiornamento
15 Luglio 2016, 16:11